Valutazione psicodiagnostica: test proiettivi per bambini

La valutazione psicodiagnostica in età evolutiva è uno strumento molto utile che può dirci molte cose sui nostri bambini già durante l’infanzia. Vediamo come effettuarla correttamente e perché e quali sono i metodi e gli strumenti di valutazione.

Perché effettuare una valutazione psicodiagnostica?

I test proiettivi per bambini si effettuano per conoscere in modo più approfondito i nostri bambini, essere consapevoli delle risorse che possiedono e delle difficoltà che possono avere.

A chi è rivolta?

La valutazione psicodiagnostica è adatta a tutti i bambini dai 4 anni in poi.

Qual è il momento giusto per svolgerla?

Poiché la valutazione psicodiagnostica in età evolutiva si effettua mediante strumenti di gioco, come il disegno, le favole o le illustrazioni, qualunque momento dello sviluppo è appropriato. E’ sicuramente opportuno prestare una maggiore attenzione ai quei particolari momenti di cambiamento, che si verificano nella vita di ogni bambino, come l’inserimento all’asilo, il passaggio dalla scuola materna a quella elementare, il cambiamento di casa, la nascita di un fratellino/sorellina, o un evento traumatico. Questa attenzione è dovuta al fatto che ogni nuova situazione, anche se positiva, è nella vita di ogni bambino, un importante cambiamento che porta con sé sentimenti ed emozioni che sono diversi da bambino a bambino e che pertanto vanno compresi nella loro unicità.

Chi effettua la valutazione?

La valutazione è effettuata da una psicologa dell’età evolutiva, abilitata all’esercizio della professione ed iscritta all’albo degli psicologi della regione Lazio.

Come si svolge?

I bambini esprimono i propri sentimenti, bisogni, e preoccupazioni attraverso una modalità di comunicazione privilegiata ed immediata: il gioco. E’ giocando che proiettano facilmente i loro vissuti interiori, liberi dalle inibizioni e dalle convenzioni sociali.

Per questo motivo il gioco è lo strumento principale impiegato nella valutazione psicodiagnostica in età evolutiva. I principali strumenti di gioco di cui ci si avvale sono: il disegno, le favole e le immagini personificate degli animali.

Strumenti per la valutazione psicodiagnostica: il test carta e matita

Il disegno è il principale veicolo di comunicazione che il bambino possiede e che predilige. Attraverso il disegno esprime il suo mondo grazie ad una sintesi originale tra ciò che intende raccontare ed i mezzi espressivi di cui dispone. Solitamente li bambino trae le immagini che rappresenta da tre fonti principali: dalla memoria, dalla fantasia e dalla realtà.

I principali test “carta-matita” impiegati nella valutazione sono: il disegno della figura umana, il disegno della famiglia (reale, immaginaria, animale) il disegno dell’albero, il disegno della persona sotto la pioggia, ed il Bender Gestalt Test impiegato nell’analisi delle capacità visuo-spaziali.

Tali test permettono una valutazione approfondita di diverse aree dello sviluppo del bambino. Mediante l’analisi del grafismo è possibile valutare lo sviluppo dell’intelligenza, l’evoluzione dello schema corporeo e dell’immagine di sé sulla base di un preciso rapporto tra l’evoluzione del disegno e l’età anagrafica.

La successiva analisi contenutistica, permette, sulla base del meccanismo della proiezione, di analizzare i principali vissuti del bambino relativi ai rapporti interpersonali, alle situazioni stressanti e ad eventuali aree di risorse e di difficoltà.

Il C.A.T. è un test proiettivo impiegato per i bambini di età compresa tra i 4 e i 10 anni. E’ costituito da immagini rappresentanti animali impegnati nelle comuni attività di vita, che il bambino conosce bene, come mangiare, dormire, giocare e sulle quali deve inventare una storia.
Tali immagini sono state strutturate in maniera tale da prevedere sia un contenuto latente che uno manifesto. L’analisi delle storie prodotte permette di tracciare una valutazione sulla struttura della personalità.

Le Favole della Duss permettono, mediante una semplice consegna, costituita dalla richiesta di completare una storia, di ottenere informazioni relative allo sviluppo della personalità del bambino e la comprensione di particolari situazioni simboliche.

Come avviene la valutazione?

La valutazione psicodiagnostica si svolge in due incontri.

Il primo incontro prevede un colloquio introduttivo tra lo psicologo ed il/i genitore/i in cui vengono raccolti i principali dati anamnestici del bambino e viene esposta la modalità di esecuzione della valutazione. Nello stesso incontro avviene l’osservazione del bambino e la somministrazione dei test.

Il secondo incontro prevede, in seguito alla codifica dei test somministrati, la restituzione di un referto psicodiagnostico ai genitori.