Cambiamenti corporei e inizio della sessualità in adolescenza
L’adolescenza è quell’epoca della vita in cui un individuo si prepara ad assumere le prerogative e le responsabilità che la cultura a cui appartiene considera proprie delle persone adulte. In altre parole l’adolescenza è un periodo di transizione in cui il soggetto in crescita dismette progressivamente i panni del bambino immaturo, affidato alla potestà e alle cure genitoriali, per vestire quelli della persona dotata di una propria identità personale, autonoma, responsabile, in grado di scegliere e capace di prendersi cura di se stessa. L’adolescenza è quindi concepibile come una serie di processi, contemporanei e che si influenzano reciprocamente, che coinvolgono la dimensione corporea, cognitiva, sociale, comportamentale, personologica e che sono finalizzati al pieno raggiungimento sia dell’identità che dello status di adulto.
Ad innescare questa complessa serie di cambiamenti è lo sviluppo puberale. La pubertà è la fase iniziale dell’adolescenza ed è caratterizzata dalla comparsa dei tratti sessuali secondari e dalla maturazione sessuale. L’acquisizione di fattezze e funzionamento sessuale adulti porta con sé, sia per la ragazza che per il ragazzo, vissuti ambivalenti connotati da gioia, preoccupazione, timore e vergogna. In particolare, la preoccupazione per la normalità della morfologia e della fisiologia dei propri organi, il timore di non riuscire a gestire in modo efficace il corpo sessuato e la conseguente vergogna sono stati emotivi pervasivi e molto frequenti.
La rassicurazione è certamente uno dei bisogni più importanti a cui sia i maschi che le femmine cercano costante soddisfacimento: il confronto con il gruppo dei pari è il canale preferenziale per ottenerlo. Inoltre, i cambiamenti fisici ed ormonali inducono un nuovo interesse per l’altro, inteso come possibile partner sessuale.
Queste massicce e pervasive trasformazioni del corpo che accadono in adolescenza calamitano, quindi, in maniera considerevole, l’attenzione e il pensiero di chi le subisce; è un periodo di rilevanti cambiamenti corporei e ciò comporta l’insorgenza di nuovi interessi legati alla maturazione che è in atto. In questa complessa fase è evidente la perdita della sicurezza relativa alla propria identità con la conseguente necessità di ottenere una nuova conferma di sé e la tendenza a superare la propria dipendenza dalle figure genitoriali. In tale processo gli adolescenti vivono le proprie esperienze sessuali anche come strumento utile per avere conferma di sé e della propria identità ma in maniera ambivalente. Da un lato è, infatti, pressante il desiderio di sperimentarsi e di verificare le proprie capacità ricevendo una sorta di conferma di “essere cresciuto”, dall’altro le prime esperienze sessuali generano spesso preoccupazioni e sensi di colpa, che rimangono talvolta nel profondo e possono essere all’origine di successive difficoltà relazionali e sessuali.
Se il distacco dalla famiglia avviene troppo presto, l’adolescente può vivere esperienze sessuali molto precoci, basate non tanto su un desiderio fisico, quanto su quello di ricevere amore, attenzione, intimità, arrivando così ad un uso “non sessuale”del sesso. La sessualità può essere vissuta come modalità per segnalare il raggiungimento dell’autosufficienza dalla famiglia oppure come strumento per facilitare la conquista di un’autonomia che risulta difficile.
Durante questi importanti mutamenti corporei dell’adolescenza, il sé è sopraffatto dalla perdita di controllo sul proprio corpo; è un cambiamento di tipo biologico che va a differenziare in maniera definitiva il giovane adulto da ogni altro coetaneo e, soprattutto grazie alla definitiva strutturazione dei caratteri sessuali, definisce e contrappone i due universi di appartenenza: quello maschile e quello femminile. Il corpo si pone come strumento di relazione con il mondo esterno, rappresenta il confine tra l’io e l’altro; tale metamorfosi non può risolversi nel puro assestamento fisico: ciò che cambia principalmente è l’immagine esterna del giovane che si trova proiettato all’interno di un mondo sociale con strumenti nuovi e spesso fortemente controversi. Laddove muta il corpo, muta automaticamente anche il contesto all’interno del quale tale corpo funziona come veicolo di comunicazione: stile di relazione, percezione dell’altro ecc. L’adolescente deve, quindi, metabolizzare il proprio cambiamento e rispondere a questo con una quotidiana e creativa riorganizzazione esperenziale del proprio essere nel mondo; è chiamato a un rimaneggiamento della sua identità. Quest’esperienza di trasformazione corporea suscita, inoltre, un notevole interesse: il corpo è minuziosamente percepito, studiato, valutato nel desiderio di scoprirlo, conoscerlo, possederlo. L’aumentata osservazione di se stessi è accompagnata da una accresciuta osservazione dei i coetanei, con i quali ci si confronta continuamente sopratutto per valutare la propria inadeguatezza ed il proprio valore personale. L’adolescente avverte che il proprio aspetto esteriore è molto importante per essere accettato dagli altri.
Con l’adolescenza emerge, poi, il bisogno di costruire legami e il sesso è una scoperta che rinforza il piacere di stare insieme portando al coinvolgimento reciproco. Inizia, per l’adolescente, un importante periodo di prova durante il quale le diverse dimensioni della sessualità cercheranno un’integrazione. È questo periodo in cui maschi e femmine scoprono l’innamoramento. Una volta acquisita una maggiore sicurezza circa la propria identità, tramite il rapporto con l’amico del cuore e il gruppo dei pari, inizia la ricerca dell’altro sesso e il gruppo diventa misto per permettere all’adolescente di iniziare a sperimentare le prime relazioni affettive. Le storie tra adolescenti sono di solito intense e appassionate, anche se limitate nel tempo, ed hanno il valore di sperimentazione con l’altro sesso.
La “prima volta” è attesa, per tutti gli adolescenti, come un evento magico e carico di aspettative, curiosità ma anche paure: il rapporto sessuale quando non è accompagnato da una sufficiente serenità psicologica e maturità affettiva può non essere così piacevole come si era fantasticato e può portare a una forte delusione. I primi rapporti sono spesso caratterizzati da difficoltà quali la perdita di erezione o l’ eiaculazione precoce per l’uomo e l’incapacità di raggiungere l’orgasmo per la donna. Tali episodi sono solitamente legati all’ansia, all’inesperienza e se il disagio non perdura nel tempo e nelle diverse situazioni non deve essere considerato indice di disfunzionalità .
Concludendo, la realtà giovanile si configura come una vera e propria sottocultura caratterizzata da particolari stili di vita, di relazione e di significato dell’azione individuale e collettiva. Crescere ha sempre significato acquisire un’identità insieme di genere, sessuale, di status e culturale. La pregnanza di questo elemento proprio del periodo adolescenziale ha sempre reso tale fase particolarmente delicata e turbolenta tanto da ottenere uno statuto speciale all’interno delle dinamiche culturali di molte popolazioni: l’adolescenza viene celebrata come rottura, separazione, limite, passaggio tra due fasi con appositi rituali e cerimonie condivise a livello collettivo.
Dott.ssa Anna Sorrenti – Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa