Ansia: definizione, sintomi e cure

“..Mi sento sempre teso, irrequieto,
continuamente preoccupato per ogni cosa..”

Cos’è l’ansia e come riconoscerla

Il disturbo d’ansia è molto diffuso e consiste in uno stato di continua apprensione/tensione in assenza di reali stimoli “allarmanti” per il soggetto.
Sentirsi costantemente preoccupati, irrequieti, incapaci di rilassarsi genera una mal definita percezione di disagio che può condurre ad una vera e propria sofferenza.
Il soggetto ansioso è impegnato in una estenuante attività  mentale di anticipazione di eventi negativi rispetto ai quali si sente impotente e “condannato” a subirne gli effetti.

Tutto ciò porta all’attivazione di una serie di meccanismi fisiologici che costituiscono i sintomi fisici tipici del disturbo d’ansia:
ipersudorazione, aumento della frequenza cardiaca, tremore, ipertono muscolare, vertigini, insonnia, sintomi la cui funzione è porre l’organismo in una particolare condizione definita di “attacco o fuga”.
Si può osservare quindi come l’ansia abbia un valore adattivo e rappresenti un sistema di “allarme” fisiologico che prepara ad una reazione di difesa l’organismo (in coerenza con il naturale istinto di conservazione ma in riferimento ad eventi privi di contenuto pericoloso).

Lo stato d’ansia si può perciò definire come una condizione che, in un certo qual modo, rimanda al vissuto della “paura” ma se ne distingue per l’assenza di un “oggetto minaccioso” (pensato o reale) e per una modalità  di manifestazione che il paziente stesso percepisce come ingiustificata.

E’ importante a questo punto operare una distinzione tra l’ Ansia Patologica (Disturbo da “Ansia Generalizzata o GAD), di cui abbiamo parlato finora, e l’ansia fisiologica o normale (Ansia Buona).

Sentirsi un pò ansiosi prima di una prova o di un esame è naturale ed entro certi limiti l’ansia permette di migliorare le proprie prestazioni preparandoci ad una pronta risposta e consentendo di utilizzare al meglio le risorse disponibili.
Esiste quindi un Ansia Buona, reazione proporzionata e coerente, del tutto funzionale alla situazione in cui si è coinvolti, che rappresenta una spinta/sollecitazione a selezionare gli stimoli con maggiore attenzione e reattività (quando siamo impegnati nell’ attraversare la strada, per esempio).

In realtà non potremmo vivere senza questo tipo di ansia: senza di essa molte emozioni sarebbero più sbiadite e meno intense (pensiamo, per esempio, all’insieme di emozioni che proviamo in attesa di incontrare una persona che ci attrae).

Quando, al contrario, il senso di preoccupazione è esteso a qualsiasi evento e i sintomi ansiosi si presentano in maniera costante e prolungata nel tempo, allora si è in presenza di un Disturbo d’Ansia Generalizzato (GAD), il quale può creare un effetto di blocco e diventare quindi paralizzante per la vita ordinaria dell’individuo.
In questi casi, l’ansia anzichè favorire l’adattamento della persona all’ambiente, lo peggiora rendendo necessario quindi un intervento terapeutico.

Cure per l’ansia


Gli ansiolitici (Benzodiazepine) sono una categoria di farmaci di largo consumo; essi sono efficaci nel ridurre la tensione emotiva e la reazione ansiosa agendo un diretto controllo sulla sintomatologia, ma non sono una reale cura del disturbo che è legata all’osservazione da parte di uno psicologo clinico o di un medico.
Spessissimo, essendo l’ansia una conseguenza di conflitti psichici irrisolti, sarebbe utile un intervento psicoterapeutico.

Dott.  Giacomo Del Monte e Dott.ssa  Alessandra Di Fusco