Gioco d’azzardo: come evitare la dipendenza?

Gli americani lo chiamano “gambling” e indica la dipendenza incontrollata dal gioco d’azzardo.

Nel Nord America è molto diffusa l’abitudine a giocare, scommettere, partecipare a lotterie. Nella maggior parte dei casi il gioco è usato come un divertimento proprio nell’accezione latina del termine, ossia per fare “qualcosa di diverso”; in alcuni casi però il gioco, l’azzardo, la scommessa e le scariche di adrenalina che ne seguono diventano una cosa di cui non si può fare a meno.

Il gioco d’azzardo compulsivo è l’unica dipendenza che non sia collegata all’uso di droghe riconosciuta ufficialmente dalla comunità degli psichiatri. Viene considerata un’alterazione psichica che si può far risalire ai disturbi legati all’incapacità di controllare gli impulsi.
Molti medici, soprattutto oltre oceano, convengono sulla necessità di intervenire su questa patologia con un approccio integrato che preveda sia una cura comportamentale che farmacologica. Il motivo di preoccupazione è forte: il gioco d’azzardo compulsivo in Canada e negli Stati Uniti colpisce due persone su 100 a cominciare dai 15 anni di età. Il recupero dei “malati di gambling” è un costo rilevante per la sanità pubblica e occorre un programma condiviso per gestire questa emergenza.

Più di qualunque intervento medico servirebbe una politica restrittiva e coercitiva; una legge che “vieti” il gioco d’azzardo con la stessa fermezza in cui si è imposto il divieto di fumare nei luoghi pubblici a meno che non siano esplicitamente adibiti. Questo sostiene un commento apparso sull’ultimo numero del Canadian Medical Association Journal.

Diminuire il numero delle licenze per le lotterie incluse quelle di beneficienza, aumentare la tassazione sulle vincite, impedire la pubblicità a favore del gioco d’azzardo, segnalare sulle macchinette o nei casinò (come sui pacchetti di sigarette) che il gioco può produrre dipendenza. Queste solo alcune delle misure proposte per attuare un giro di vite stretto intorno al problema. Una posizione molto radicale e proibizionista sulla quale non tutti potrebbero essere d’accordo.

E dal CMAJ un’accusa precisa: gli interventi attuati dallo Stato sino ad oggi sono poco incisivi perché i soldi che vengono dal gioco d’azzardo in qualche modo rimpinguano anche le casse federali. Lo Stato, inoltre, si fa complice della diffusione di questa dipendenza poiché si è verificato che con l’aumento dell’offerta di lotterie di vario genere o di macchine di videopoker è aumentato anche il numero di giocatori; tra questi coloro che sono incapaci di controllare gli impulsi cadono nella dipendenza.

Fonte: Gambling. CMAJ 2006;175:1208-9.