Ipocondria: definizione e sintomi
Come riconoscere l’ipocondria e come affrontarla
Il termine Ipocondria lo dobbiamo agli antichi greci che attribuivano la malattia a disturbi dei visceri posti al disotto della cartilagine xifoidea, da cui il termine ipocondria.
Oggi con tale termine si vuol descrivere una preoccupazione eccessiva per i sintomi fisici (specie se dolorosi, accompagnata spesso dal timore di una malattia fisica grave, come il cancro o una malattia di cuore.
La prima edizione del DSM si limitava a citare la “preoccupazione ipocondriaca” come uno dei sintomi maligni osservati nella depressione psicotica; la sindrome fu inclusa nel DSM-II come nevrosi ipocondriaca e nel DSM-III e DSM-III-R come ipocondria.
La caratteristica essenziale delle persone che soffrono d’ipocondria è la preoccupazione (spesso la convinzione) di avere una grave malattia basata non su una diagnosi medica ma sulla errata interpretazione di sensazioni fisiche non patologiche.
Affinché si possa parlare di ipocondria, ovviamente, una valutazione medica completa deve aver escluso qualunque condizione medica generale che possa spiegarne pienamente i suoi segni o sintomi.
Spesso la persona ipocondriaca ha paura ed ha convinzioni ingiustificate di avere una malattia nonostante le rassicurazioni mediche.
La somatizzazione, un fenomeno spesso presente nei pazienti ipocondriaci, consiste nella tendenza a dare una base patologica organica a sintomi che non ce l’hanno.
I sintomi somatici dei pazienti ipocondriaci spesso sono solo l’esagerazione di normali sensazioni fisiologiche come ad es. il battito del cuore, un dolore di testa.
Nonostante le ripetute visite mediche sia presso il proprio medico curante, che presso dei specialisti, esami diagnostici a volte ripetuti nel giro di breve tempo, le preoccupazioni del paziente ipocondriaco non tendono a diminuire. Spesso temono di aver ereditato da alcuni parente qualche malattia.
La preoccupazione riguardante le malattie temute spesso diviene per il soggetto un elemento centrale della immagine di sè, un argomento abituale di conversazione, e un modo di rispondere agli stress della vita.
La vita sociale, quando è accompagnata da attacchi di panico può diventare molto restrittiva. Infatti in queste situazioni, il paziente ipocondriaco tende a chiudersi.
Trattamento dell’ipocondria
I medici non possono mai permettersi di sottovalutare i sintomi degli individui ipocondriaci, soprattutto perchè questi pazienti, prima o poi possono realmente ammalarsi e quindi sviluppare sintomi realmente seri.
Tuttavia nel momento in cui si riesce a comunicare che i loro sintomi possono essere la causa di un disagio psicologico, un invio presso uno psicologo può essere utile al paziente. Va evidenziato, comunque che il trattamento dell’ipocondria può risultare particolarmente difficoltoso, in quanto i soggetti non sono mai del tutto convinti che la causa dei loro mali sia soltanto di tipo psicologico.
Dott. Giacomo Del Monte